Dal Carso triestino fino a Muggia e a Duino Aurisina il Demanio cerca di piazzare le vecchie sedi dismesse. L’ultimo report indica lo stato di ciascuna costruzione assieme ai possibili investitori, ma è un iter burocratico lungo
Gli scalpellini inserirono gli elementi tipici del regime nelle costruzioni razionaliste tanto pubbliche quanto private: sulla Scala Borghi il fascio è stato poi coperto con l’alabarda
Le iscrizioni sugli edifici perpetuano famiglie e imprese: uno degli esempi più antichi si trova nella dicitura sotto lo scudo in pietra di via Malcanton 12
Da Cittavecchia a via San Lazzaro, miti e vie sfortunate. In via Ponchielli il Bollettino della Vittoria: la strada fino a via San Lazzaro era chiamata “marciapiede della pegola”
Visibile anche a distanza grazie alla grande maschera sul tetto, è un esempio peculiare e unico di arte popolare. Fu progettata e realizzata dal pittore e scultore de Alti per celebrare la nascita di suo figlio
Tra gli esempi di pregio quello nel palazzo ex Ras e nell’Itis. Celebre è la Casa dei Mascheroni in via Tigor, che con la sua galleria e la facciata è un esempio di liberty
La casa più stretta e quelle dei nani e degli sposi. Tra le vie Toti e del Bosco è visibile l’immobile più angusto della città: era utilizzato da un calzolaio
Kleine Berlin, Speleovivarium e tanti spazi abbandonati: una mappa di gallerie dal centro a San Vito e Sant'Andrea fino a Roiano e Scorcola passando per Servola e San Giacomo
La scritta “Us” nel cerchio bianco e rosso stava per “Uscita di sicurezza” rivolta ai soccorritori in caso di crollo. “P” indicava il pozzo o la pompa, “I” l’idrante e “V” la ventilazione. Veri e propri cimeli in parti recuperati anche con il restauro delle facciate
Una cerniera densa di istituti tra San Giacomo e San Vito: dalla Duca d’Aosta progettata da Budinis ai motivi neoellenici del liceo Oberdan. Un mix di stili e decori alternati in pochi metri